Il primo inverno è quasi andato

Oggi è tornata la neve. L’abbiamo trovata lì per terra stamattina, dopo due mesi senza nemmeno una goccia di pioggia. Chissà come se la caveranno i peschi già fioriti che abbiamo incontrato questa domenica, passeggiando verso Montefiorino.
Il primo inverno è quasi andato, comunque, e a me sembra di essere appena arrivato qui. Rincorro una nuova routine che mi cambia sotto i piedi quasi tutti i giorni, tengo a bada la febbre di fare troppe cose tutte insieme e alla fine non combinare niente. Non è semplice, quando tutto intorno c’è spazio e tempo e silenzio.

Ci alziamo col buio. Tiriamo su le tapparelle e non cambia niente. Lo scuolabus passa sotto casa due volte: la prima, prestissimo, per Elisa. La seconda, che ormai c’è luce, per Francesco. Alle 8:30 ho già portato in casa due secchi di legna e mi metto al lavoro accanto alla stufa, in soggiorno. Anche se adesso avrei una stanza tutta per me. mi tengo stretto al blocco caldo di ghisa, perché la casa ha mura sottili e si fatica a tenerla calda lontano dal fuoco.
Avvio il computer e faccio un elenco di cose da fare. So che devo essere rigido, severo con me stesso nel rispettare il programma. Fino ad oggi ci sono riuscito di rado, facile a distrarmi appena vedo un’anta storta, una pianta da potare, un macchinario da riparare. Ma le cose da fare sono talmente tante che il mio tempo libero basta appena a mettere toppe quando si spacca qualcosa.

Mi sono fatto tanti nuovi amici: due bidoni per il compost, che frequento quasi tutti i giorni e che mi danno grandi soddisfazioni; una legnaia piena di ciocchi di quercia, faggio e ciliegio; un orto di circa 100mq pronto per piantine di ogni tipo, seminate al caldo sopra la libreria del soggiorno; una batteria marca Ludwig nera, regalo di Laura per il nostro decimo anniversario. Ho fatto anche conoscenza di altri esseri umani, contro ogni pronostico: io ed Elisa abbiamo iniziato a prendere lezioni di batteria qui in paese. E poi c’è Ivaldo, un signore che cura la nostra vigna e ci sta insegnando i segreti del mestiere.

Aspettiamo la primavera per scoprire i nomi delle piante che abbiamo in giardino. Ce lo diranno i fiori e i frutti che daranno. Intanto abbiamo piantato mirtilli e lamponi a volontà, sperando di poterne mangiare già questa estate.

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